Acido mandelico urine fine turno
Informazioni generali
L’acido mandelico, è uno dei principali metaboliti dello stirene, un composto chimico usato nella produzione di polistirene, materie plastiche ed altre resine. L’assorbimento avviene soprattutto mediante l’apparato respiratorio e la sua inalazione causa irritazioni agli occhi, alla pelle ed al tratto respiratorio, con depressione del sistema nervoso centrale. Dopo l’assorbimento lo stirene è rapidamente metabolizzato. L’acido mandelico è uno de principali metaboliti (85%).
È stato stimato che a stirene TWA 50 ppm corrisponde una concentrazione di 800 e 150 mg/g creatinina di acido mandelico nelle urine di raccolte rispettivamente alla fine del turno lavorativo e la mattina seguente.
In normali condizioni di lavoro, la concentrazione di acido mandelico aumenta progressivamente e raggiunge il suo picco al termine del turno di lavoro (al termine dell’esposizione).
Esposizioni croniche possono causare dermatiti, asma, cefalea, vertigini, produrre effetti sul sistema nervoso centrale, causare alterazioni ematiche e della funzionalità epatica.
L’emivita nelle urine al termine dell’esposizione è approssimativamente di 4 ore.
Indicazioni cliniche: Il test è indicato in caso di esposizione a stirolo (solvente usato per es. nell’industria della plastica) ed etilbenzene.
Tipo di campione: Urine fine turno lavorativo
Unità di misura: mg/gCREA
Intervalli di riferimento:
Non Esposti: 0.1-3.5 mg/gCREA (SIVR 2005)
Esposti: per esposizione a stirene, la somma dell’acido mandelico e dell’acido fenilgliossilico deve essere inferiore a 400 mg/gCREA (ACGIH 2017)